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La connessione fra il mondo visibile e quello invisibile

Alla fine dell’anno scorso, ho tenuto, con un amico, un workshop* per aumentare la nostra consapevolezza sulle sfide che il nostro pianeta, e noi con lui, stiamo affrontando.
Uno dei partecipanti, un giovane originario dalla Mongolia, ha condiviso con noi un’osservazione molto interessante. Ha detto che da un lato, nella società occidentale, siamo molto occupati, anche ossessionati, dal mondo materiale. Dall’altro lato, trascuriamo costantemente, o addirittura dimentichiamo, ciò che è invisibile ai nostri occhi.
Di solito supponiamo che il mondo materiale non implica alcun contenuto spirituale. Ma alimentando una credenza o un’opinione – che appartengono al mondo invisibile e non materiale – abbiamo un impatto su chi ci circonda, sul nostro atteggiamento verso la vita e verso il divino.

Per esempio, pensa a tutte le opinioni negative che abbiamo su noi stessi: “Avrei potuto fare di meglio”. “Dovrei fare di più”. “Non sono stato abbastanza bravo”.
O pensa a quanto poco siamo abituati ad interrogarci su ciò che sembra essere evidente: “è normale lavorare sempre un po’ di più”. “E’ normale dover comprare il nostro cibo al supermercato”. “E’ normale essere stressati”.
Questi sono esempi di credenze, e le credenze fanno parte del nostro mondo invisibile come gli spiriti della natura, l’anima o i fantasmi.

Il mondo visibile e quello invisibile sono collegati.
E per questo motivo, le nostre credenze, qualunque forma esse assumano, hanno un’influenza sul modo in cui percepiamo e agiamo nella nostra vita. Fanno parte delle nostre capacità di pensare: i pensieri hanno un’influenza sulla nostra vita fisica, non solo perché ci permettono di pianificare, di realizzare progetti e concetti e di comunicare. Ma influenzano anche il nostro atteggiamento verso noi stessi e gli altri. Influenzano le nostre decisioni e le nostre azioni, spesso senza che ce ne rendiamo conto. I nostri pensieri hanno un effetto sulla nostra capacità di muoverci ed evolvere nella nostra vita.

Il problema delle credenze è che sono un modo statico di considerare la realtà – quella visibile o invisibile. Dettano ciò che è giusto o sbagliato e ci permettono di prendere scorciatoie su come percepire e interpretare ciò che sta accadendo intorno a noi. Pertanto, le credenze forniscono una risposta standard come se le situazioni della vita fossero sempre identiche.
Quindi lascia che ti chieda: sei consapevole di ciò che fa parte delle tue credenze? Sei consapevole del potere che queste entità hanno sulla tua vita?

Per diventare più consapevole dell’influenza negativa di alcune delle tue credenze, inizia un training di osservazione:
Ogni mattina prima di lasciare il tuo letto o ogni sera prima di andare a dormire chiediti “cosa sto pensando in questo momento? Sono benevolo verso me stesso? Il mio atteggiamento verso la mia vita è positivo?”.
Prendi degli appunti, ti aiuteranno a seguire le tue osservazioni.

Lo scopo di questo esercizio è quello di acquisire una maggiore consapevolezza del modo in cui nutri ciò che fa parte del tuo mondo invisibile. E di scoprire se hai qualche intenzione contraddittoria dentro di te.

Se desideri ricevere sostegno con questo training e affrontare la tue contro-intenzioni, contattami.

(*) The Awakening the dreamer workshop della Pachamama Alliance (in inglese)
Foto di Massimo Martino 

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