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Mobilizzare il corpo

Nei miei articoli parlo spesso di mobilizzare il corpo per entrare più in contatto ed essere più consapevoli del proprio corpo. Come farlo, in pratica? Per esempio, con questo facile esercizio che combina respirazione e movimenti.
Può essere praticato ovunque, da seduti o in piedi, e, poiché fa muovere il busto – coordinatamente con la respirazione – è molto efficace per aiutarci a fermare gli schemi automatici (*).   [Read more]

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L’Atto di Evitare

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato di quattro scenari negativi che possono occupare la nostra attenzione e portarci a evitare una situazione; così facendo riduciamo la nostra capacità di sentire il nostro corpo.

Qualcuno mi ha chiesto cosa fare per superare questo tipo di schema. In pratica, come allenarsi per essere in grado di affrontare ciò che è spaventoso, scomodo, sconosciuto invece di evitare automaticamente la situazione.

In realtà, non esistono ricette generali: siamo tutti diversi e diversa è la nostra storia personale. Detto questo, credo che il primo passo sia riconoscere quale tipo di situazione, “normalmente”, viene evitata automaticamente.   [Read more]

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Gli scenari negativi nella nostra mente

Vorrei iniziare il nuovo anno parlando degli scenari negativi. Mi riferisco a quegli scenari che la nostra mente fa emergere e che, invece di aiutarci a prepararci per un’eventuale situazione, provocano il risultato opposto, impedendoci di sperimentare e imparare qualcosa di nuovo.
Ho identificato finora 4 tipi di scenari negativi che quando hanno potere su di noi, ci fanno sentire meno il nostro corpo. Essi occupano la nostra attenzione, raccontando una storia di noi stessi che è più legata al passato che al nostro presente. Ci rendono più difficile essere consapevoli di noi stessi perché creano tensioni nel corpo e restrizione del respiro. E sono un tentativo di evitare incertezze e paure.   [Read more]

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Fiducia in se stessi 2

Nell’ultimo articolo abbiamo iniziato una riflessione sulla fiducia in se stessi e su ciò che accade nel corpo quando quest’ultima manca e ci troviamo a dubitare delle nostre competenze, delle nostre opinioni e persino del nostro essere.
Il mio suggerimento era di allenarsi a rafforzare la fiducia in se stessi riconoscendo ciò che si è raggiunto, fatto o imparato, in modo da allenare l’attenzione a dirigersi verso ciò che ci dà fiducia e soddisfazione.

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Fiducia in se stessi

Lavorando con i miei clienti, incontro spesso il tema della fiducia in se stessi o, per essere più precisa, il tema della mancanza di fiducia in se stessi. Molte persone si sentono limitate e non in grado di esprimersi liberamente. Dubitano delle proprie capacità di fare qualcosa o… di affrontare le potenziali conseguenze. Quando questo argomento viene discusso con i clienti, anche la dipendenza al modo in cui l’altro reagisce a ciò che fanno, emerge come problematica. Cercano conferme, accettazione, comprensione. Se l’altro non risponde in questo senso, i clienti provano un senso di inadeguatezza, soffrono di non essere compresi, amati e accettati. Questo li può portare ad evitare queste situazioni, a trattenersi e a privarsi della libertà di fare ciò che sta loro a cuore. Oppure può portare a cercare di controllare le situazioni e le persone coinvolte.

Ma quando parliamo di fiducia in se stessi, a cosa ci riferiamo?   [Read more]