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Mobilizzare il corpo

Nei miei articoli parlo spesso di mobilizzare il corpo per entrare più in contatto ed essere più consapevoli del proprio corpo. Come farlo, in pratica? Per esempio, con questo facile esercizio che combina respirazione e movimenti.
Può essere praticato ovunque, da seduti o in piedi, e, poiché fa muovere il busto – coordinatamente con la respirazione – è molto efficace per aiutarci a fermare gli schemi automatici (*).   [Read more]

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L’Atto di Evitare

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato di quattro scenari negativi che possono occupare la nostra attenzione e portarci a evitare una situazione; così facendo riduciamo la nostra capacità di sentire il nostro corpo.

Qualcuno mi ha chiesto cosa fare per superare questo tipo di schema. In pratica, come allenarsi per essere in grado di affrontare ciò che è spaventoso, scomodo, sconosciuto invece di evitare automaticamente la situazione.

In realtà, non esistono ricette generali: siamo tutti diversi e diversa è la nostra storia personale. Detto questo, credo che il primo passo sia riconoscere quale tipo di situazione, “normalmente”, viene evitata automaticamente.   [Read more]

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Gli scenari negativi nella nostra mente

Vorrei iniziare il nuovo anno parlando degli scenari negativi. Mi riferisco a quegli scenari che la nostra mente fa emergere e che, invece di aiutarci a prepararci per un’eventuale situazione, provocano il risultato opposto, impedendoci di sperimentare e imparare qualcosa di nuovo.
Ho identificato finora 4 tipi di scenari negativi che quando hanno potere su di noi, ci fanno sentire meno il nostro corpo. Essi occupano la nostra attenzione, raccontando una storia di noi stessi che è più legata al passato che al nostro presente. Ci rendono più difficile essere consapevoli di noi stessi perché creano tensioni nel corpo e restrizione del respiro. E sono un tentativo di evitare incertezze e paure.   [Read more]

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Anatomia della pace

Il mio cervello e il mio cuore hanno divorziato un decennio fa
su chi fosse da biasimare per il gran casino che sono diventato
alla fine non potevano più stare nella stessa stanza l’uno con l’altro
ora la mia testa e il mio cuore si dividono la custodia di me
durante la settimana sto con il mio cervello
e il mio cuore mi recupera nei fine settimana

non si parlano mai
– invece, mi danno lo stesso biglietto da passare all’altro ogni settimana
e i biglietti che si mandano a vicenda dicono sempre la stessa cosa:

“È tutta colpa tua”

la domenica il mio cuore si lamenta di come la mia testa mi abbia deluso in passato
e il mercoledì la mia testa elenca tutte le volte che il mio cuore mi ha rovinato le cose nel futuro
si incolpano a vicenda per lo stato della mia vita
ci sono state un sacco di urla – e di pianti

ultimamente, quindi, sto trascorrendo molto tempo con la mia pancia
che funge da terapeuta ufficiosa

la maggior parte delle notti, sgattaiolo fuori dalla finestra della mia cassa toracica
scivolo lungo la spina dorsale e mi accascio sulla poltrona di pelle della mia pancia che è sempre aperta per me
~ e siedo, siedo, siedo, siedo finché non sorge il sole

ieri sera, la mia pancia mi ha chiesto se non fosse difficile stare tra il mio cuore e la mia testa
ho annuito
ho detto che non sapevo se sarei riuscito a vivere ancora con nessuno dei due

“il mio cuore è sempre triste per qualcosa che è successo ieri, mentre la mia testa è sempre preoccupata per qualcosa che potrebbe accadere domani”, ho detto
la mia pancia mi ha stretto la mano
“non riesco a vivere con i miei errori del passato o con la mia ansia per il futuro”, ho sospirato

la mia pancia mi ha sorriso e mi ha detto:
“in questo caso, dovresti andare a stare con i tuoi polmoni per un po’”
ero confuso – l’espressione del mio viso lo segnalava chiaramente
“se sei esausto dell’ossessione del tuo cuore per il passato fisso e della tua mente per il futuro incerto, i polmoni sono il posto perfetto per te
nei tuoi polmoni non c’è ieri
non c’è nemmeno domani
c’è solo adesso
c’è solo inspirazione
c’è solo espirazione
c’è solo questo momento
c’è solo il respiro
e in quel respiro puoi riposare mentre il cuore e la testa lavorano sulla loro relazione”

questa mattina, mentre la mia mente era impegnata a leggere le foglie di tè
e mentre il mio cuore fissava vecchie fotografie
ho preparato una piccola borsa e mi sono avvicinato alla porta dei miei polmoni
prima ancora che potessi bussare, lei ha aperto la porta con un sorriso e mentre una folata d’aria mi abbracciava
mi ha detto
“Perché ci hai messo tanto?”
~ john roedel

PS1: Traduzione Michelle Sabatini. La struttura originale della presentazione del testo è stata modificata. 
PS2: Per saperne di più sul lavoro di John Roedel, clicca qui.

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Consapevole del potere curativo del respiro

“Sono andata da Michelle perché stavo attraversando un periodo molto difficile. Il suo calore e la sua empatia senza fronzoli mi hanno fatto sentire subito al sicuro e in grado di condividere anche cose imbarazzanti. Mi ha aiutato a entrare in contatto con me stessa, ad ascoltare i segnali che il mio corpo mi inviava e a respirare attraverso tutto questo. I massaggi sono stati un piacere incredibile e hanno aiutato a sciogliere blocchi di cui non ero ancora del tutto consapevole. Di conseguenza, sono diventata più calma, più in sintonia con il mio corpo e consapevole del potere curativo del respiro; da allora ho persino iniziato una pratica regolare di yoga. Raccomando Michelle a chiunque desideri un supporto amorevole nel proprio percorso. Grazie Michelle!” Monika