La sincronicità è un concetto introdotto per la prima volta da Carl G. Jung definito come «un principio di nessi acausali». “Essa consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro, ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l’uno influisca materialmente sull’altro; essi apparterrebbero piuttosto a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora.” (1)
Jung considerava anche la sincronicità come una funzione sana, persino necessaria, della mente umana.
Ho incontrato, nuovamente, questo concetto l’anno scorso, seguendo un corso online tenuto da Charles Eisenstein vivere nel dono. Descriverei questo corso come un viaggio in un processo volto ad aumentare il nostro senso di connessione – con noi stessi e con ciò che vive intorno a noi – e ad impegnarci in uno scopo più grande degli interessi e delle ricompense individualistiche. Uno dei temi di questo corso era la sincronicità e come essa ci aiuta a sentirci connessi con il mondo.
Quanto scritto qui sopra, mi porta a considerare la sincronicità come un modo di prestare attenzione a ciò che accade a noi e intorno a noi. E prestando attenzione a ciò che si muove intorno a noi e attraverso di noi, possiamo sentire la nostra connessione con il mondo. Imbattersi improvvisamente in persone che conosciamo, vivere una piccola esperienza fuori dalla routine ordinaria, scambiare poche parole con uno sconosciuto, osservare le interazioni tra altri esseri viventi – le api che visitano i fiori o i bambini che rincorrono felici i piccioni o due amici che si incontrano con gioia… Sono tutte manifestazioni di sincronicità che possono sembrare banali ma che fanno la differenza nella nostra esperienza di sentirci vivi.
Pensa a questo: sentirsi vivi è completamente legato all’esperienza di avere i nostri sensi stimolati, impegnati e attivati. Ancora di più quando ciò avviene in modo inaspettato. Ma in una società in cui la nostra attenzione è costantemente bloccata da programmi o distrazioni, la sincronicità ha difficoltà a manifestarsi.
Possiamo sentirci al sicuro perché non accade nulla di inaspettato, ma paghiamo un prezzo in termini di sensazione di essere meno vivi e meno connessi con il mondo.
Come cambiare questo stato? Come creare dello spazio che inviti la sincronicità a mostrare la sua magia?
Il mio personale suggerimento si sviluppa in 4 punti:
- Lascia un po’ di spazio “vuoto” nella tua agenda. Cerca di non reagire al vuoto, distraendoti con i social media o occupandoti con altre attività.
- Di di sì a nuovi tipi di attività: vai in posti nuovi, prova nuove attività, mangia in nuovi ristoranti o bevi un drink in un bar sconosciuto. Puoi anche provare nuovi tipi di film o spettacoli. Questo può essere fatto con altre persone ma anche da solo. Fai attenzione al tuo atteggiamento: cerca di restare aperto con la mente e con il cuore verso i nuovi incontri. Inoltre, cosa molto importante, fai attenzione al tuo stato: se qualcosa ti sembra “troppo”, rispetta questa sensazione.
- Prendi di nuovo un po’ di tempo libero dopo, per integrare le nuove esperienze. Nota cosa è stato positivo, negativo o indifferente per te. Oppure nota semplicemente il nutrimento derivante dall’esposizione a qualcosa di diverso. Puoi farlo anche condividendo con un amico le tue esperienze e osservazioni.
- Buon divertimento!
Come sempre, sarò molto felice di sostenerti!
(1) Riferimento tratto da Wikipedia
Foto scattata in Sicilia – Parco dello Zingaro