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Resistenze al Cambiamento

Nel nostro precedente articolo abbiamo iniziato a parlare delle abitudini concentrandoci su un tipo particolare: le nostre posture.
Se hai provato a modificare una delle tue posture – come un modo per cambiare le tue abitudini, per prevenire un disagio fisico o per alleviare delle sensazioni dolorose – potresti aver notato che non è così facile introdurre un cambiamento nelle nostre routines. Una volta che siamo abituati a fare qualcosa in un certo modo, diventa una risposta facile e già praticata a situazioni della vita. Quando cerchiamo di apportare un cambiamento, questo provoca delle resistenze che fanno si che ritornare a ciò che è noto nel corpo é estremamente facile: posture ma anche comportamenti, emozioni o modo di pensare e percepire.     Automaticamente, tendiamo a rispondere alle situazioni, anche a quelle nuove, con ciò che già conosciamo, con ciò che abbiamo già praticato. Attraverso gli automatismi, non abbiamo bisogno di prestare molta attenzione. Ci permettono di “risparmiare” energia e tempo.

Quando abbiamo l’intenzione di apportare un cambiamento, cioè di prestare di nuovo più attenzione, il nostro sistema di controllo centrale può percepirlo come uno spreco di energia. Improvvisamente la nostra mente produce un’incredibile lista di ragioni molto convincenti per cui il cambiamento che cerchiamo di portare è “inutile, inefficace, una perdita di tempo ed energia”.

Questo tipo di resistenze è una manifestazione di un antico meccanismo, comune a tutte le creature viventi, che ci assicura di non consumare troppa energia nel reimparare ancora e ancora come agire in situazioni che abbiamo già incontrato. Pensate all’uso di strumenti – guidare una macchina, giocare a tennis, usare un computer. O a competenze come leggere, parlare, socializzare. Una parte di noi crede che una volta imparato, siamo a posto per sempre. Le nostre abitudini sono lì per semplificarci la vita. Ma se risparmiamo e semplifichiamo troppo, se continuiamo a percepire ciò che accade intorno a noi come già vissuto, la nostra vita diventa molto meno interessante e… meno viva.

In realtà, le situazioni della vita sono per definizione sempre diverse: diverse sono le persone coinvolte, diverse le opzioni che abbiamo, diverso il contesto sociale… Rispondere sempre allo stesso modo non è l’ideale, specialmente quando vogliamo sperimentare risultati diversi.
Questo vale anche per le abitudini menzionate sopra – usare strumenti e abilità. Infatti, probabilmente, la maggior parte di noi ha più pratica nel cambiare questo tipo di abitudini: imparare qualcosa di nuovo, migliorare o adattare un’abilità come abituarsi alla nuova auto. Diventare un giocatore di tennis migliore. Imparare di più sul nostro nuovo computer o su un nuovo programma. Leggere tipi diversi di libri, imparare una nuova lingua o migliorare quella già parlata. Entrare in contatto con diversi tipi di persone.

Possiamo pensare che non abbiamo scelto questi cambiamenti e sfide, che sono loro ad esserci venuti incontro e noi abbiamo dovuto abbracciarli. Forse questo è vero, però dimostra che siamo in grado di farlo.
Infatti, è più facile quando dobbiamo rispondere a input esterni. Ma potremmo allenarci a generare internamente i nostri cambiamenti come un modo per generare più energia e rimanere più vivi e flessibili.

La mia raccomandazione è di allenare questo, attraverso la consapevolezza del corpo, portando un cambiamento nelle vostre posture.
C’è un’altra ragione per cui questo tipo di pratica è importante: ci aiuta a costruire l’impegno per portare nella nostra vita dei cambiamenti più grandi. Di più nel prossimo articolo.

Contattami se vuoi approfondire questa riflessione in modo personale. Sarò felice di sostenerti.

Foto scattata in Val Mustair

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