Quando il dolore è di breve durata e passa rapidamente, lo sperimentiamo ma non lo soffriamo. Quando il dolore è una presenza costante, esso provoca sofferenza: una lesione, un mal di schiena costantemente dolorante, un mal di testa ricorrenti, un ginocchio dolente.
Il dolore può anche essere vissuto come un fallimento, una perdita o una separazione.
Così il dolore influenza profondamente la nostra vita in termini di benessere, di capacità di riposare e rilassarsi, di lavorare, di godere di attività ricreative, di mantenere e sviluppare relazioni, di essere in grado di concentrarsi. Culturalmente, il dolore è considerato un nemico, e noi generalmente cerchiamo di evitarlo: occupandoci di qualcos’altro, riducendo la nostra respirazione e contraendo i nostri muscoli nel tentativo di non sentirlo. Costringiamo il nostro corpo in posizioni e atteggiamenti ripetitive. Ci adoperiamo per distogliere la nostra attenzione dal dolore. Spesso non siamo coscienti di questi schemi: sono così automatici e abituali, a volte per molti anni, che non ci rendiamo più conto che c’è la possibilità di scegliere un modo diverso di reagire.
Possiamo trasformare il dolore considerandola come un’esperienza che richiama la nostra attenzione sul fatto che il nostro corpo richiede un cambiamento o ha un bisogno!
Trasformare il dolore
Immagine di Michelle Sabatini