Come possiamo accedere alla conoscenza interiore che vive dentro di noi?
Secondo la mia esperienza, il primo passo è di mettere a tacere – o forse, più precisamente, di calmare – la mente e il suo flusso costante di pensieri, progetti, opinioni e giudizi. Non si tratta di spegnere la mente, soprattutto perché è così difficile farlo, ma piuttosto di spostare la nostra attenzione sui segnali e sulle sensazioni del corpo.
Questo è essenziale e allo stesso tempo difficile. La nostra mente è profondamente condizionata ad agire come un protettore. È costantemente alla ricerca di potenziali pericoli, attingendo alle esperienze passate per cercare di evitare che accada qualcosa di brutto. Come un bodyguard fedele ma iperprotettivo, la mente resiste a tutto ciò che non è familiare e soprattutto a tutto ciò che è incerto. Di conseguenza, finiamo per ripetere gli stessi schemi. Non perché ci servano, ma perché sono così familiari da sembrare più sicuri dell’ignoto.
La mente si basa su ciò che già conosce – ricordi, supposizioni, vecchie paure – e ci mantiene in dinamiche che possono essere difficili da spezzare. Il cambiamento è visto come una minaccia piuttosto che come un’opportunità.
Concentrare l’attenzione sul corpo ci aiuta a liberarci dalla morsa di questa iperattività mentale. Essere più presenti nel proprio corpo permette di sperimentare direttamente la vita, di incontrare cose nuove invece di evitarle e di sentirsi più vivi in questo processo.
Una pratica che trovo molto utile è quella di stabilire un nuovo rapporto con il nostro protettore interiore. Prova a chiedere gentilmente alla tua mente: “Da cosa stai cercando di proteggermi in questo momento?”. Mentre poni questa domanda, rimani in contatto con il tuo corpo. Nota il tuo respiro. Senti l’aria entrare nel corpo e il busto espandersi dolcemente. Sentitela uscire quando espiri.
Questo potrebbe farti tornare in mente vecchie paure o esperienze infantili in cui non hai avuto altra scelta che adattarti. Dire “no” non era un’opzione.
Riconoscendo questi schemi, creiamo più spazio per rispondere, non solo per reagire. Questa consapevolezza crea anche più spazio per riconnettersi con le nostre reazioni. Esse sono informazioni che permettono di entrare in contatto con una parte più profonda di sé. E in questo spazio, l’intuizione ha spazio per emergere.
Se questo ti interpella, ti invito caldamente a partecipare a uno dei miei prossimi seminari prima dell’estate. Questi workshop sono pensati per aiutarti a calmare la mente, a riconnetterti con il vostro corpo e a risvegliare la tua intelligenza intuitiva:
22 giugno – domenica – Il silenzio attraverso il corpo
28 giugno – sabato – Un giorno per respirare