Lavorando con i miei clienti, incontro spesso il tema della fiducia in se stessi o, per essere più precisa, il tema della mancanza di fiducia in se stessi. Molte persone si sentono limitate e non in grado di esprimersi liberamente. Dubitano delle proprie capacità di fare qualcosa o… di affrontare le potenziali conseguenze. Quando questo argomento viene discusso con i clienti, anche la dipendenza al modo in cui l’altro reagisce a ciò che fanno, emerge come problematica. Cercano conferme, accettazione, comprensione. Se l’altro non risponde in questo senso, i clienti provano un senso di inadeguatezza, soffrono di non essere compresi, amati e accettati. Questo li può portare ad evitare queste situazioni, a trattenersi e a privarsi della libertà di fare ciò che sta loro a cuore. Oppure può portare a cercare di controllare le situazioni e le persone coinvolte.
Ma quando parliamo di fiducia in se stessi, a cosa ci riferiamo?
La fiducia in se stessi è “un atteggiamento nei confronti delle proprie capacità e abilità. Significa che ci si accetta e ci si fida di se stessi e che si ha un senso di controllo sulla propria vita. Si conosce bene i propri punti di forza e di debolezza e si ha una visione positiva di se stessi” (1). Dal punto di vista della consapevolezza corporea, credo che questo significhi che si é abbastanza rilassati e a proprio agio nel corpo, così da poter respirare, muoversi e pensare liberamente.
Cosa provoca nel corpo la mancanza di fiducia in se stessi? Immagino che tutti noi abbiamo familiarità con l’esperienza di NON avere una visione positiva di noi stessi e di NON avere fiducia nelle nostre capacità. Questo si manifesta a livello fisico attraverso tensioni, malessere, ansia, stress e persino attacchi di panico. Ciononostante, conosciamo tutti questa maledetta tendenza della nostra attenzione a dirigersi troppo facilmente verso l’autocritica e i dubbi su di sé. Queste critiche e questi dubbi possono riguardare tutto: ciò che facciamo, come lo facciamo, come appariamo, come ci vestiamo, come interagiamo con gli altri, come abbiamo gestito le situazioni in passato. E questo intensifica il disagio e il malessere che proviamo nel nostro corpo, anche se non ne siamo consapevoli. Il corpo reagisce a questi “assalti” producendo stress. E tutti questi segnali fisici vengono interpretati dalla mente come un segno che, davvero, qualcosa non va. Si crea così una spirale negativa: la mancanza di fiducia in se stessi ci rende insicuri e rafforza la nostra mancanza di fiducia in noi stessi.
Se desideri aumentare la fiducia in te stesso, in modo da controbilanciare il tuo lato critico e superare più facilmente le tue insicurezze, puoi esercitarti nel modo seguente.
Prendi del tempo per riconoscere i traguardi raggiunti, compreso tutto ciò che hai affrontato: diplomi scolastici, cambio di paese, progetti – sia professionali che personali, risultati sportivi, attività diverse, lingue o altre competenze. L’idea è quella di mobilitare la tua attenzione verso ciò che hai fatto bene, in modo da attingere a percezioni di te più positive. Cerca di valorizzare davvero la persona che sei, come faresti con un bimbo, con un caro amico che si sente giù o con qualcuno che ha bisogno di un sostegno.
Mentre fai questo, mantieni una parte della tua attenzione sul respiro, in modo da rimanere connesso con il tuo corpo e con ciò che senti.
È curioso notare che spesso siamo molto bravi a criticare noi stessi, ma siamo pessimi nel valorizzarci. Per questo motivo potresti sentirti a disagio, egoista o arrogante, persino sbagliato, mentre pratichi con la tua attenzione in questo modo.
In questo caso, puoi notare la tua reazione al processo di valorizzazione di te stesso. Allenati rilassando attivamente il corpo – e respirando consapevolmente – mentre ti apprezzi, con l’obiettivo di creare dentro di te uno spazio per i tuoi successi, le tue qualità e le tue capacità.
Perché anche loro fanno parte di te!
Come sempre, sarò molto felice di sostenerti!
(1) Counseling Center of University of South Florida. In inglese. Traduzione di Michelle.
Foto scattata in Sicilia, La Valle dei Templi, da Massimo Martino